Serrai off-limits, l’arrivo sul Fedaia slitta al 2021

Posticipata di un anno la tappa prevista ai piedi della Marmolada. Nel 2020 sarà difficile anche un passaggio in provincia

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. Cancellato il Fedaia. O, meglio, rinviato al 2021. Con grandissime probabilità cambia il disegno del Giro d’Italia del prossimo anno, evento del quale una delle tappe di riferimento avrebbe dovuto essere quella bellunese con arrivo ai piedi della Marmolada, salendo da Rocca Pietore e Malga Ciapela dopo una probabile ascesa al Giau.

Il progetto di far arrivare la corsa rosa in cima al Fedaia, che il Corriere aveva anticipato nei giorni scorsi, è confermato ma non si concretizzerà più nella primavera prossima, bensì in quella del 2021.

Questo per avere la garanzia che gli spettacolari Serrai di Sottoguda siano perfettamente sistemati e percorribili dopo il disastro causato da Vaia. La tappa del Fedaia, infatti, è intesa come una sorta di omaggio a un territorio colpito duramente dalla tempesta dello scorso autunno.

Decisione definitive non ne sono state prese e tutto è in divenire anche se pare che la partita verrà chiusa a brevissimo, vale a dire a inizio settimana. Dopo l’abbuffata della scorsa primavera, con Valbelluna e Feltrino protagonisti delle giornate finali, il prossimo anno potrebbe esserci dunque un anno “sabbatico” in vista del ritorno nel 2021. Sul piatto per il futuro rimangono anche Cansiglio e Nevegal: una delle ipotesi alle quali si stava lavorando era che i due territori fossero interessati proprio nel 2021 ma con il “posticipo” del Fedaia saranno probabilmente da fare altre riflessioni.

Un nuovo traguardo in provincia del Giro, in ogni caso, rientra nel progetto quadriennale che vede Regione Veneto, Dmo e Provincia insieme per usare la corsa di Rcs come veicolo promozionale per il territorio.

Per quanto riguarda il Giro 2020, al momento di certo c’è solamente la partenza dall’Ungheria. Tre le tappe in territorio magiaro: il 9, 10 e 11 maggio, con il via che verrà dato da Budapest con una cronometro individuale di 9, 5 chilometri il cui tracciato insidioso prevede un finale in salita (1500 metri al 4% di media) molto suggestivo ai piedi del castello. Il giorno successivo si ripartirà ovviamente da Budapest con una tappa per velocisti di 193 chilometri con arrivo a Gyor, così come presumibilmente lo sarà anche la terza, con partenza da Székesfehérvár, e arrivo a Nagykanizsa di 197 chilometri.

Il Giro tornerà in Italia approdando in Sicilia, con una tappa assai impegnativa che prevede la scalata del l’Etna. Tra le tappe della parte finale il Giro dovrebbe ospitare la crono del Prosecco, nel territorio da poco diventate patrimonio dell’umanità Unesco: dovrebbe essere la Valdobbiadene – Conegliano, toccando Guia, San Pietro di Barbozza, Ca’ del Poggio e Feletto. Dopo l’assenza 2020, il Friuli potrebbe ospitare due frazioni: una con partenza (certa) a Rivolto, sede delle Frecce Tricolori (nel 60° dalla costituzione), e arrivo (possibile) a San Daniele, una con arrivo (probabile) sul Monte Matajur. —