La sorella di Giulia Cecchettin: «I mostri non nascono dall'oggi al domani, c'è una cultura che li alimenta». Poi l'attacco a Salvini

diAlice D'Este 

Lo sfogo di Elena: «Io non starò mai zitta». La replica social del ministro: «La sua colpevolezza pare evidente a me e a tutti»

Femminicidio di Giulia, la sorella Elena: «Non starò mai zitta. I mostri non nascono dall'oggi al domani, c'è una cultura che li alimenta»

(Instagram) 

«Se domani sono io, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima». Cita l’attivista peruviana Cristina Torres Caceres e poi aggiunge «Leggete, c’è bisogno di capire che “i mostri” non nascono dall’oggi al domani, c’è una cultura che li protegge e li alimenta» o anche «Io non starò mai zitta, non mi farete tacere». Elena Cecchettin, 24 anni, sorella di Giulia ha forza e rigore. Già da qualche giorno, prima ancora che trovassero il corpo di sua sorella in un dirupo vicino al lago di Barcis aveva iniziato a fare del suo dolorosissimo caso personale un’occasione pubblica per pensare. Per guardare in faccia le molte storie di questo tipo.

«Se il fidanzato ti controlla, è solo innamorato»

 «Purtroppo viviamo in una società in cui questo tipo di atteggiamenti (si riferiva al controllo degli accessi su whatsapp ad esempio o ad altri comportamenti che Filippo Turetta metteva in atto con Giulia Cecchettin, ndr) viene considerato normale o comunque accettabile - ha spiegato già venerdì - siamo in una società patriarcale in cui un fidanzato che ti controlla il telefono o è molto geloso viene definito come “molto innamorato”. Non solo. Nella nostra società raramente i ragazzi e gli uomini accettano di farsi aiutare. Non voglio generalizzare, molti lo fanno, ma l’ammettere di essere in difficoltà è raro». Elena è lucida. Non scivola mai, tranne quando parla di Giulia, delle loro risate, della loro vita, delle loro avventure. «Ci sono comportamenti che dimostrano volontà di controllo - ha spiegato - richiedere che il messaggio di buonanotte sia l’ultima cosa che fai prima di dormire, ad esempio, è uno di questi. Controllare gli accessi ai social è un altro».

Il comportamento di Filippo 

Filippo lo faceva con Giulia. «Perché non mi hai dato buonanotte ieri sera? Le chiedeva quando Giulia se ne dimenticava - ha spiegato Elena - tant’è che mia sorella aveva tolto la segnalazione dell’ultimo accesso su whatsapp. Non solo: sapendo che quando Giulia dormiva metteva il telefono offline circa un’ora dopo l’ultimo messaggio le mandava un’emoticon. Voleva solo controllare se le spunte fossero due - e dunque se Giulia fosse ancora sveglia - o una - e dunque Giulia stesse dormendo. E ovviamente poi glie ne chiedeva conto. Terribile». Elena vuole che il messaggio passi, che sia universale. C’è il suo lutto personale, intenso, inguaribile. E c’è un problema sociale che non può essere dimenticato, nelle pieghe del quotidiano.
«Giulia Cecchettin, 22 anni, è la 103esima vittima del 2023 dello Stato patriarcale italiano» scrive e aggiunge anche riportando una delle stories sull’argomento: «Se fino ad ora non è successo a me non è perché sono stata più furba, più intelligente. Non è perché non sono andata all’ultimo incontro, non è perché ho tenuto gli occhi più aperti, non è perché ho denunciato in tempo, non è perché non mi sono ubriacata, non è perché sono stata una brava ragazza. Non è successo a me perché finora non ho trovato sulla mia strada un uomo che ha creduto di avere diritto di uccidermi. (…) La differenza, la sola e unica differenza è stata questa».

L'attacco a Salvini

«Ministro dei Trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta perché
bianco, perché "di buona famiglia". Anche questa è violenza, violenza di
Stato». Lo scrive in una storia su Instagram Elena, commentando il post di Matteo Salvini in cui scrive, riferendosi all'arresto di Turetta in Germania, «se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita>.  Nella storia, Elena cita un post della scrittrice a attivista Carlotta Vagnoli nel quale
quest'ultima ricorda che la Lega «insieme a FdI, che però ha scelto l'astensione, a maggio ha votato contrariamente alla
ratificazione della convenzione di Istanbul». «Così - conclude
-, nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il
femminicidio sia un omicidio di Stato». In una storia successiva, invece, Elena Ceccettin invita i suoi follower a partecipare alla manifestazione indetta per lunedì alle 19:30 a Porta Portello, a Padova, contro la violenza sulle donne e durante la quale sarà anche ricordata Giulia. 

La replica social del ministro 

«Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio. Per stupratori e pedofili - di qualunque nazionalità, colore della pelle e stato sociale - castrazione chimica e galera. Questo propone la Lega da sempre, speriamo ci sostengano e ci seguano finalmente anche altri. Ovviamente, come prevede la Costituzione, dopo una condanna stabilita in Tribunale augurandoci tempi rapidi e nessun buonismo, anche se la colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti». Così il leader della Lega Matteo Salvini sui social torna sul caso dell'omicidio di Giulia Cecchettin, rispondendo alle accuse della sorellla della vittima.

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19 novembre 2023 2023 ( modifica il 19 novembre 2023 2023 | 16:43)