LA CORSA AGLI ARMAMENTI
Biden: difenderemo Taiwan dalla Cina. La risposta di Pechino: «Nessun margine per compromessi»
di Paolo Foschi
«In caso di attacco dalla Cina, difenderemo Taiwan. Abbiamo un impegno a farlo»: lo ha assicurato il presidente americano, Joe Biden, durante la town hall a Baltimora. Immediata e durissima la replica della Cina, che invita alla cautela e avverte di non inviare «segnali sbagliati» all’isola. «Nessuno dovrebbe sottovalutare la forte risolutezza, determinazione e capacità del popolo cinese di salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale. La Cina non ha margine per compromessi», ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin.
Le parole del leader Usa erano arrivate poche ore dopo la diffusione della notizia della battuta d’arresto nella corsa ai missili ipersonici che rischia di lasciare gli Stati Uniti indietro rispetto a Cina e Russia. Il Pentagono ha infatti ammesso il fallimento dell’ultimo test avvenuto in Alaska. Il lancio è stato compromesso dal malfunzionamento del razzo usato per portare il missile oltre la velocità del suono. Nelle ultime settimane i test compiuti da Mosca e Pechino rispettivamente con i missili ipersonici chiamati Zircon di Mosca e Lunga Marcia si erano conclusi con un successo.
La notizia del fallimento arriva in un momento molto delicato per quanto riguarda le strategie degli Usa nei confronti della Cina.La questione di Taiwan, con Pechino che insiste per riprendere il controllo dell’isola, ha infatti messo in allarme la Casa Bianca, che secondo le ultime rivelazioni avrebbe deciso di aprire una nuova sezione della Cia per tenere sotto controllo le mosse del paese asiatico. La preoccupazione degli analisti statunitensi è aumentata con il test del missile ipersonico la Lunga Marcia, che avrebbe sorpreso l’intelligence Usa, che non si aspettava progressi così rapidi. I vettori ipersonici, insieme alle armi al laser e ai robot-soldato, rappresentano alcune delle sfide tecnologiche su cui Washington sta investendo per tenere gli armamenti nazionali al passo con i tempi e soprattutto in grado di contenere la potenziale minaccia delle altre grandi potenze, a cominciare proprio dalla Cina.