Soldatessa suicida per amore, choc
e lutto nel Casertano: «Era semplice»

Soldatessa suicida per amore, choc e lutto nel Casertano: «Era semplice»
di Antonio Borrelli
Mercoledì 18 Dicembre 2019, 09:14
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A Vitulazio chi conosceva Caterina Glorioso ha la voce rotta. In molti non riescono a credere che la giovane, dal carattere solare, si sia tolta la vita. Come l'amica Giovanna, che ha riferito: «Voglio ricordarti sempre sorridente. Perché, Caterina?». O come i tanti suoi coetanei che la conoscevano e le volevano bene. «Non si può morire così, riposa in pace, Caterina», ha riferito il giovane consigliere comunale Francesco Di Gaetano. Tutta via Kennedy è sconvolta. «Noi che la incontravamo ogni tanto la vedevamo sempre sorridente. Nessuno si sarebbe mai immaginato una cosa del genere», dicono alcuni vicini di casa.

Roma, soldatessa si spara nella stazione metro, Caterina scriveva: «Le donne belle sono quelle felici»

LA CRONACA
Sono quasi le 9 del mattino quando Caterina Glorioso, soldatessa 30enne di Vitulazio in servizio a Roma per l'operazione «Strade sicure», entra in uno dei bagni della stazione della metropolitana Flaminio-Piazza del Popolo, lascia una lunga lettera custodita fino ad allora, si punta la pistola d'ordinanza al petto e si toglie la vita. Caterina aveva iniziato il suo turno meno di due ore prima, alle 7 del mattino.

IL TEMPO
Meno di due ore durante le quali deve aver meditato a lungo, fino agli ultimi istanti, prima di compiere un gesto estremo. Ad accorgersi di quanto era appena accaduto è stata la collega militare in servizio con lei. Dopo aver udito lo sparo, la soldatessa ha dato l'allarme. Per soccorrere la donna sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, che hanno sfondato la porta dei bagni che la 30enne aveva chiuso a chiave. Quello sparo che arriva dai bagni della metro romana rimbomba non solo nella Capitale, ma in tutta Italia. Così per tutta la giornata di ieri la tragedia ha corso lungo un filo rosso diretto da Roma a Vitulazio. Ed è proprio nel paese dell'agro caleno che il fermento natalizio è stato spezzato.

LA CASA
Nella casa della famiglia in viale Kennedy, ufficiali dell'esercito, psicologici e un cappellano sono stati i primi a stringersi intorno alla famiglia di Caterina e a comunicare le prime informazioni. Come quella del lascito di una lettera lunga ben 15 pagine, con la quale la 30enne annuncia il suo proposito e spiega i motivi della sua decisione, chiedendo scusa a genitori e fratelli. Nell'esercito da appena 5 anni, in servizio nel Reggimento Genio Pontieri di Piacenza, e dall'estate scorsa in «Strade sicure», Caterina Glorioso sarebbe stata spinta a suicidarsi per motivi personali. Sentimentali, ipotizza qualcuno in paese. Sembra che da soli sei mesi fosse finita una lunga relazione con un ragazzo e la rottura potrebbe essere stata proprio la causa di un malessere insopportabile. Soltanto ipotesi, ovviamente. Con ogni probabilità la verità è contenuta nella lettera indirizzata alla famiglia. Quindici drammatiche pagine in cui Caterina motiva il gesto e chiede scusa al papà Giuseppe, operaio alla Tower di Pignataro, alla mamma Marilena e ai fratelli minori Antimo e Serena.

LE INDAGINI
Quella missiva è ora al vaglio del pm e del procuratore aggiunto Nunzia D'Elia, mentre la Procura di Roma ha avviato un fascicolo ed è stata aperta un'indagine in cui viene ipotizzato il reato di istigazione al suicidio. «Esprimiamo cordoglio e vicinanza ai familiari della soldatessa» hanno dichiarato ieri alcuni senatori della Commissione Difesa di Palazzo Madama.
 
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