Rimosso un vescovo polacco accusato di avere insabbiato un caso di pedofilia

Papa Francesco accetta la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Lowicz di monsignor Andrzej Dziuba, sollecitata dalla stessa Santa Sede

Rimosso un vescovo polacco accusato di avere insabbiato un caso di pedofilia
EPA/ROMAN ZAWISTOWSKI
Il vescovo Andrzej Dziuba (a sinistra) durante la Santa Messa della Domenica delle Palme nella basilica cattedrale dell'Assunzione della Beata Vergine Maria e di San Mikolaj a Lowicz, Polonia, 05 aprile 2020

Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Lowicz (Polonia), presentata da monsignor Andrzej Franciszek Dziuba. Lo rende noto un Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede.

Dziuba, 73 anni, è stato coinvolto in uno scandalo di pedofilia. Sono state presentate contro di lui denunce di negligenza nella gestione di abusi sessuali ai danni di cinque minori. Un'indagine a livello diocesano, secondo i presupposti del motu proprio “Vos estis lux mundi”, è stata condotta dall'arcivescovo metropolita di Lodz, Grzegorz Rys e nel 2020 i documenti raccolti sono stati presentati alla Santa Sede. Nel 2022, la commissione statale sulla pedofilia ha presentato una notifica alla procura con l'accusa di aver commesso il reato di mancata notifica alle forze di polizia degli abusi sessuali a danno di un minore, commessi nel 2016 da un sacerdote a lui subordinato. 

In un comunicato, la nunziatura di Varsavia rende nota la decidione del Pontefice sottolineando che la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Lowicz presentata da monsignor Dziuba era stata richiesta dalla Santa Sede. "Infatti - si legge nella nota -, sono state riscontrate difficoltà nel governo pastorale di S.E. Andrzej Dziuba e in particolare sue omissioni nel trattare casi di abusi sessuali su minori commessi da alcuni sacerdoti, come è emerso da un'indagine condotta dalla Santa Sede, a norma del motu proprio "Vos estis lux mundi".