Movida: dalle 23,00, stop a vendita di cibo e bevande

Covid e movida: dalle 23.00, stop a vendita di cibo e bevande

"Eccessivo rilassamento": a Catania scattano le misure previste dal vicesindaco.
MISURE ANTICONTAGIO
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CATANIA – Stretta sulla movida anche a Catania. A partire da stasera, alle ore 23, sarà vietato vendere bevande e cibo da asporto, e stazionare di fronte i locali. La pandemia, e il tentativo di contenerne la diffusione, bloccano una delle pratiche più diffuse tra le strade cittadine. Addio, dunque, alle attese fuori dai locali, alle birre sorseggiate in strada, ai panini consumati in piazza. Da stasera si cambia.

Le misure anticontagio

Troppi i contagi delle ultime settimane: Catania recepisce quanto previsto dal Decreto del presidente del Consiglio e quanto disposto dal Prefetto dopo il comitato dell’ordine e della sicurezza. Il Comune di Catania, in un comunicato, parla di “un eccessivo rilassamento delle misure e dei comportamenti individuali, talvolta legati a momenti di aggregazione estemporanea”.

Il provvedimento

Come da richiesta di alcune associazioni di categorie, come Unimpresa-Assoesercenti, i cui rappresentanti Salvo Politino e Roberto Tudisco, hanno avanzato richiesta direttamente al prefetto, il vicesindaco Roberto Bonaccorsi nella qualità di sindaco, ha emanato un’ordinanza che vieta ai pubblici esercizi( bar, pub, ristoranti ecc…) di vendere alimenti e bevande da asporto dalle ore 23:00 fino all’orario di chiusura.
Stesso divieto scatta per gli esercizi di vicinato (salumerie, panifici, supermercati, ecc…) a decorrere dalle ore 21.30. Con il provvedimentoè vietata inoltre la consumazione di alimenti e bevande dopo le ore 23:00 sulle pubbliche vie e piazze.

Chioschi e paninari

Gli obblighi imposti dall’ordinanza avranno effetto anche per le attività senza posti a sedere. Nei chioschi, ad esempio, dove la sera si concentrano spesso capannelli di persone, per consumare seltz limone e sale o sciroppo di frutta. O presso i camion che vendono panini. Anche in questo caso, valgono le stesse disposizioni.

Take away solo se si consuma a casa

Resta consentita la consumazione all’interno dei locali degli esercizi pubblici nonché negli spazi esterni autorizzati dall’amministrazione e l’asporto inteso come delivery. Consentita la vendita da asporto all’interno di contenitori adeguatamente chiusi sia per il cibo che per le bevande, la cui consumazione dovrà avvenire presso i domicili privati.

Il vicesindaco

“Siamo fiduciosi che sia gli esercenti che i cittadini – ha detto il vicesindaco Roberto Bonaccorsi – comprenderanno che è necessario adottare misure preventive per scongiurare eventuali chiusure anticipate per gli operatori, come già avvenuto in altre regioni d’Italia. Dobbiamo tutti insieme adoperarci con condotte idonee per garantire la salute pubblica, evitando e prevenendo assembramenti in prossimità dei locali dei pubblici esercizi, che continueranno a svolgere regolarmente la loro attività per i clienti con posti a sedere, nel rispetto delle regole, che gli stessi esercenti peraltro hanno responsabilmente sollecitato e condiviso”.

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